Un respiro profondo ti cambia il cervello





Finalmente la scienza ha dimostrato che il controllo volontario del respiro, anche solo la concentrazione sulla respirazione, permette l’accesso ad aree del cervello non accessibili consapevolmente e aumenta la sincronia tra aree supplementari. Gli effetti sono una maggiore concentrazione, calma e controllo emotivo, con effetti benefici anche su problematiche dolorose come cervicalgia, mal di testa, mal di schiena.


 
Il respiro è tradizionalmente pensato come un processo automatico guidato dal tronco cerebrale, la parte del cervello che controlla le funzioni vitali come anche i battiti del cuore ed il sonno. Ma una nuova e unica ricerca, che include registrazioni fatte direttamente sul cervello di persone sottoposte a neurochirurgia, mostra che la respirazione può anche cambiare il cervello.

I cambiamenti nella respirazione - come respirare a ritmi diversi o prestare particolare attenzione ai respiri - sembrano coinvolgere diverse parti del cervello.  


La capacità degli esseri umani di controllare e regolare il loro cervello è unica: controllare le emozioni, decidere di rimanere svegli nonostante la stanchezza o censurare i pensieri. Queste abilità non sono banali, né gli umani le condividono con molti animali. Lo stesso vale per la respirazione: gli animali non alterano la loro velocità di respirazione in modo volontario e il loro respiro normalmente cambia solo in risposta a corsa, riposo, ecc. Gli scienziati dunque si sono chiesti: perché gli esseri umani sono in grado di regolare volontariamente la loro respirazione e come possiamo accedere a parti del nostro cervello che non sono normalmente sotto il nostro controllo cosciente? Inoltre, c'è qualche vantaggio nella nostra capacità di accedere e controllare parti del nostro cervello che sono tipicamente inaccessibili? Dato che molte terapie psicologiche, fisiche e spirituali implicano la concentrazione e la regolazione della respirazione, il controllo dell’inspirazione e dell'espirazione ha davvero un profondo effetto sul comportamento e sul benessere?

Questo studio recente (1) risponde a queste domande dimostrando che durante i periodi di stress, quando è necessaria una maggiore concentrazione, o quando si sta affrontando un disagio fisico o emozionale, concentrarsi sul proprio respiro o fare esercizi di respirazione può davvero cambiare il cervello. Questo trova applicazione in una varietà di professioni che richiedono estrema concentrazione e agilità. Gli atleti, ad esempio, sanno da molto tempo che utilizzando bene la respirazione possono migliorare le loro prestazioni. Ora, questa ricerca fornisce un supporto scientifico a tale pratica.



Oltre a studiare la capacità degli esseri umani di controllare e regolare la loro attività neurale in modo volontario, lo studio è unico nel suo genere, in quanto ha utilizzato un raro metodo di ricerca neurale: guardare direttamente nel cervello di persone sveglie e vigili. Tipici studi di neuroscienze che coinvolgono esseri umani utilizzano tecniche di imaging (ad esempio fMRI o EEG) per dedurre l'attività neurale nel cervello della gente dall'esterno del cranio. Ma gli studi sugli elettrodi impiantati nel cervello umano sono rari. La capacità di guardare dentro il cervello degli umani ci permette di studiare il pensiero, la decisione e persino l’immaginazione o il sogno osservando direttamente il cervello. I soggetti dello studio in questione erano pazienti con elettrodi impiantati nel cervello come parte di un trattamento clinico per l'epilessia.
 Dato che il rilevamento richiede che il paziente abbia un attacco spontaneo al fine di identificare la posizione esatta dell'insorgenza delle crisi, che può richiedere giorni, i pazienti vengono tenuti in ospedale con elettrodi che monitorano continuamente la loro attività cerebrale.
I risultati della ricerca sull’impatto del controllo volontario della respirazione sul nostro cervello mostrano che il consiglio di "fare un respiro profondo" non è solo un cliché, come chiunque abbia messo in pratica questo consiglio ha avuto modo di sperimentare empiricamente. Gli esercizi che coinvolgono la respirazione volontaria, infatti, sembrano alterare il collegamento tra le varie parti del cervello e consentire l'accesso a siti interni che normalmente sono inaccessibili.


La pratica del Pranayama nello Yoga, l’armonizzazione del respiro nel Qi Gong, la focalizzazione sull’inspiro/espiro in alcune pratiche di meditazione, l’uso del respiro come risorsa fondamentale nel craniosacrale biodinamico, trovano qui un sostegno scientifico sebbene i riscontri pratici siano chiari ed evidenti da tempo. La scienza dunque conferma che il lavoro sulla respirazione agisce sul cervello con implicazioni psicologiche e fisiche di grande importanza.

Tutto ciò semplicemente ci ricorda che la saggezza millenaria difficilmente è in errore, anche se la scienza ci mette un po’ per dimostrarlo.



Fonte: https://quartzy.qz.com/1132986/neuroscientists-have-identified-how-exactly-a-deep-breath-changes-your-mind/



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