Movimenti esplosivi per contrastare il Parkinson
Una delle caratteristiche della malattia di Parkinson è la riduzione dell'ampiezza dei movimenti accompagnata dal rallentamento motorio. Per contrastare questi sintomi è cruciale lavorare per facilitare la neuroplasticità del cervello.
Ma cosa significa "neuroplasticità"? La "neuroplasticità" è la capacità del nostro cervello di modificarsi in risposta agli stimoli esterni, nel bene e nel male. Significa che la struttura del nostro cervello, dunque in sostanza le nostre abilità nei vari campi inlcuso quello motorio, non è fissa ma in continua evoluzione (o involuzione). Se forniamo stimoli adeguati il cervello risponderà modificandosi positivamente e incrementando le nostre abilità, in caso contrario l'effetto sarà quello di una perdita di abilità.
Esiste dunque una neuroplasticità che dipende dall'esercizio fisico, il quale può generare modifiche nel sistema nervoso centrale tali da incrementare sia le abilità fisiche e motorie che quelle cognitive. L'esercizio fisico deve però rispondere a certi parametri per essere davvero efficace: intensità, specificità, difficoltà e complessità.
L'acquisizione di abilità e l'apprendimento motorio avvengono attraverso tre fasi:
1) Cognitiva: sviluppare e comprendere l'abilità
2) Associativa: attraverso la ripetizione dei movimenti essi si affinano
3) Autonoma: l'abilità motoria diventa automatica e dunque è acquisita
Gli esercizi proposti nel video, apparentemente semplici ma dotati invece di una complessità sufficiente per le persone con Parkinson, offrono la possibilità di agire sulla neuroplasticità per incrementare l'ampiezza e la velocità dei movimenti delle braccia favorendo al contempo una stabilizzazione del tronco. Nei Gruppi Pakinson La Piuma sono tra i preferiti dai nostri pazienti.
Si parte dalla posizione seduta con le mani chiuse a pugno all'altezza del petto e si eseguono in sequenza 4 movimenti: movimento esplosivo in avanti aprendo bene le mani, in basso, in alto e di lato, dove ci si ferma e si conta fino a 8 portando le mani sulle cosce. Alla fine di ogni movimento le mani tornano al petto chiuse fortemente a pugno. Si ripete la sequenza almeno 8 volte.
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